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Il 22
agosto 2004 veniva inaugurato a Serramonacesca il Museo della Musica, il
primo e unico nel suo genere della Provincia di Pescara.
L'istituzione del Museo si deve alla brillante iniziativa dell'
Associazione Culturale "SERRA TRA LE NOTE", all' Amministrazione
Comunale che ha messo a disposizione gli ampi locali dell'ex-palazzo
municipale, dove sono stati accolti tutti i cittadini di Serramonacesca,
che hanno voluto assistere all'inaugurazione del Museo e visionare in
anteprima i numerosi documenti e strumenti musicali esposti, e al
fondamentale intervento della Provincia di Pescara.
Si è giunti così a questo traguardo con la speranza di vedere presto
rinascere la tradizione musicale serrese.
Inoltre solo per l'apertura gli eredi del maestro Vincenzo Colasante,
capostipite storico della tradizione musicale di Serramonacesca, hanno
concesso l'esposizione dello strumento più antico: l'Oficlèide;
strumento a fiato appartenuto al maestro.
Serramonacesca: paese di bande e musicanti
Serramonacesca non è soltanto il paese dove Carlo Magno, secondo la
leggenda, fondò la celebre Abbazia di San Liberatore a Majella, dove si
ergono imponenti i ruderi di Castel Menardo e della Torre di Polegra o
ancora dove mani misteriose scolpirono sapientemente la roccia delle
Tombe Rupestri e dell'Eremo di Sant'Onofrio...
Serramonacesca è anche un paese dalla forte tradizione bandistica, un
patrimonio ed una memoria storica da lasciare in eredità, soprattutto per
le nuove generazioni dei serresi.
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M° Antonino Tatone
Nato a Serramonacesca nel 1926, il Maestro Antonino Tatone, fu avviato
agli studi musicali all'età di otto anni presso il Conservatorio di
Pescara "Luisa D'Annunzio" e in seguito all'Accademia della Farnesina a
Roma, dove conseguì dapprima il "Diploma in Tromba" e
successivamente il "Diploma in Composizione e Strumentazione per
Banda".
Fu direttore di successo di varie bande, da quella di Castel di Sangro a
quella di Mottola (TA) e Biella.
Con l'iscrizione all'Albo dei maestri direttori di banda (1951),
aumentarono i suoi incarichi: dal 1976 al 1981, fu nominato Presidente
del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino e nello stesso periodo,
direttore del Corpo musicale dell'A.T.M.,
dagli anni '70 fino al 1997 fu presidente storico e innovativo delle
Bande Musicali del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e vice presidente
nazionale.
Nel 1997 decise per diversi motivi, di lasciare l’allora Associazione
Nazionale delle quali il Piemonte faceva parte, e di creare un'altra
associazione di Bande Musicali piemontesi. Una parte delle Bande e delle
Formazioni Musicali lo seguì in questa nuova realtà, che
tutt'oggi prosegue con impegno ed entusiasmo l'opera al servizio della
Musica.
Il 23 maggio del 1982 a Torino in Piazza San Carlo, fu il primo maestro
a dirigere 7200 strumentisti in occasione del Concerto per la pace, dopo
questo grandioso evento, l'Unesco gli attribuì, l'anno successivo, il
premio Internazionale per la pace.
Nel Museo, oltre alle significative immagini che lo ritraggono in occasione del
Concerto per la pace con Papa Giovanni Paolo II e con l'allora
Presidente della Repubblica Scalfaro, del Maestro sono visibili, vari spartiti originali e lo strumento che amava suonare
solitamente, il "Filicornino", della famiglia dei fiati.
Il Maestro Antonino Tatone, scompare a Torino in data 8 marzo 2001.
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Il
Maestro A. Tatone, è la punta di diamante della tradizione musicale
serrese al quale l'Amministrazione Comunale e l'associazione culturale
SERRA TRA LE NOTE, hanno voluto dedicare il Museo della Musica,
tuttavia, l'iniziatore della tradizione musicale del paese e da
attribuire al maestro Vincenzo Colasante (1812-1902), anch'egli nativo di
Serramonacesca, direttore di banda, concertista e suonatore di Oficlèide, (strumento della famiglia degli Ottoni),
riscosse notevole successo esibendosi nei
maggiori
teatri europei da Mosca a
Parigi, da Berlino a San Pietroburgo e perfino alla corte dello Zar
Nicola II.
Fu la sua personalità a dare avvio alla "vocazione" musicale di
Serramonacesca.
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Il nipote,
M° Silvio Mancini*
(1859-1917), nato anch'egli nel piccolo paese, fu
un raffinato compositore di marce sinfoniche, scrisse riduzioni
operistiche per bande, ammirate dagli stessi compositori, che ebbero
diffusione in Italia ed Oltre Oceano. Compose melodie e marce con passi
doppi apprezzate in Inghilterra e a Lipsia, dove una casa editrice le
pubblicò a titolo gratuito. Esperto conoscitore del suono, rivoluzionò
la tecnica degli strumenti con un procedimento che da lui prese il nome
di "Sistema Mancini", munito di regolare brevetto che consisteva
nell'aggiunta di due cilindri agli ottoni a bocchino. Le sue Innovazioni
permisero di produrre suoni più delicati e armoniosi, simili a quelli
degli strumenti a corde. A tanto era pervenuto dopo anni di studio di
matematica, acustica e contrappunto, cosa che gli procurò due medaglie
d'oro e due croci al merito ai concorsi internazionali di Torino e Roma.
Il Maestro Silvio Mancini, fu il più genuino rappresentante della musicalità di
Serramonacesca, esperto conoscitore della tecnica dei suoni e
direttore di complessi bandistici in tutta la penisola.
In particolare per venticinque anni fu direttore della banda di Lucera.
Nessuno però di questi musicisti, di fama internazionale, ebbe,
purtroppo, la possibilità di dedicarsi con successo alla propria
attività nel paese natale. Il caso e il percorso della loro vita li
portarono lontano da Serramonacesca.
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Tentativi di avviare la formazione di una banda locale vi furono già dal
1910-1913 da parte di altri artisti della musica. la tradizione
bandistica era forte anche nei paesi limitrofi di Pretoro,
Lettomanoppello e Casalincontrada, probabilmente perché la musica era
uno dei rari divertimenti dell'epoca e anche perché appartenere ad una
banda musicale, era uno dei pochi modi per evitare il lavoro nei campi e
guadagnare vitto, alloggio e un piccolo compenso.
Di questi musicisti, "arrangiati" in alcuni casi, veri professionisti,
in altri, il Museo ne conserva le tracce attraverso foto storiche dei
loro complessi bandistici e attraverso i loro strumenti e spartiti.
In realtà, dopo molti tentativi non riusciti, soltanto negli anni '30
del secolo scorso, fu creata una vera e propria scuola di musica, da cui
nacque una banda, ad opera del Maestro Gino Mancini.
Il complesso bandistico, venne dotato anche di un servizio per il
trasporto degli strumento e degli stessi musicisti a dimostrazione dei
continui spostamenti che lo stesso compiva nei paesi vicini. La morte
del maestro Gino Mancini e lo scoppio della seconda guerra mondiale,
interruppero per un po' le iniziative musicali serresi che ripresero
alla fine degli eventi bellici con notevole difficoltà a causa
dell'isolamento del paese dovuto ai bombardamenti.
Ancora una volta gli sforzi per realizzare una nuova banda furono
premiati negli anni 1945-1946, ma, dopo poco tempo, il caso fece
disperdere i musicisti.
Iniziò infatti, l'emigrazione verso il Belgio, l'Australia e l'America.
A testimonianza di questa passione per la musica, a Serramonacesca
rimane oggi l'attività dell'associazione culturale "Serra tra le Note",
promotrice di una scuola di musica volta a sensibilizzare in particolar
modo i giovani.
Il Museo stesso nasce con questa finalità ponendosi con successo
all'interno del sistema museale della Provincia di Pescara, soprattutto
per gli appassionati di ogni età e per visite didattiche.
Visitarlo significa essere rapiti dai ricordi che sembrano riaffiorare
prepotentemente dagli strumenti, dagli spartiti e dalle immagini in
bianco e nero delle bande...
Il Museo
della Musica M° Antonino Tatone,
è anche dedicato a tutti i
Maestri di Serramonacesca come: Vincenzo Colasante, Silvio Mancini, Gino
Mancini e Centurione Ettore, ma anche a tutti gli altri bandisti di
Serramonacesca che per anni è stato terreno fertile di talenti musicali.
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